Nato ad Altamura ma ormai entrato nella storia del Palmares, il giovane Campione Davide Lorusso si rivela ai suoi fans appassionati.
A quale età hai capito di avere una propensione per lo sport?
“Avevo 4-5 anni, quando iniziai a praticare calcio e nuoto. L’amore per l’atletica, a quel tempo ad Altamura sconosciuta, cominciò a 6 anni: assistere agli allenamenti di mio fratello maggiore Mirko, mi trasmise la voglia di praticarla. Ora l’atletica è tutto per me”.
La tua vita privata risente delle ore di allenamento a cui, un campione come te, deve sottoporsi?
“Per noi sportivi è difficile conciliare allenamenti, studio e vita sociale. Questi 3 fattori però sono davvero importanti per la crescita mentale, culturale e sociale. Io, anche se con fatica, sono sempre riuscito a ritagliare spazio fra studio, allenamenti, amici e fidanzata: tutti, con grande impegno, mi sono vicino e voglio ringraziare la mia famiglia che mi supporta da sempre. Unica nota dolente è la mancanza di una pista. Noi atleti del Sud, carente di strutture, non riusciamo a stare al passo con il Nord ove le piste sono numerose: la più vicina è a Matera e, purtroppo, in questo momento epidemico non posso raggiungere altre regioni. Mi rendo promotore di questo grido di protesta che vorrei fosse compreso da tutti. Lo sport ad Altamura e nel Sud sta morendo”.
Qual è stata la tua più grande delusione e la tua più incolmabile gioia?
“In ambito sportivo lo scorso anno sono riuscito a saltare 2:10 centimetri nel salto in alto. Dopo questo risultato, gioia immensa, sono arrivati piazzamenti d’onore con la vittoria nel salto in alto a Bressanone, al meeting internazionale Brixia (2:04), il secondo posto a parimerito con il primo ai campionati italiani indoor di Ancona (2 :03) e a Padova dove sono arrivato terzo ai campionati italiani di prove multiple. Un anno fa, invece, la grande delusione: la mancata convocazione alle olimpiadi giovanili per scelta tecnica, nonostante avessi fino a quel momento la miglior misura. E’ proprio vero che si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie. Io mi alleno comunque con il sorriso, sempre, perché in fondo faccio quello che mi piace e mi rende libero da tutti e tutto. Quest’anno è stato difficile, ma bisogna lavorare mentalmente per il 2021 che si spera sia ricco di soddisfazioni”.
Kenia, Estonia: un 2021 con appuntamenti internazionali. Ti spingerai oltre i tuoi limiti?
“Gli appuntamenti del 2021 sono per me uno stimolo a spingermi sempre oltre i miei limiti. Sono manifestazioni internazionali, come i Mondiali di Nairobi in Kenya e gli Europei di Tallinn in Estonia, alle quali sarebbe un onore partecipare. Il Covid sta mettendo in ginocchio il mondo intero e nessuno sa se gli eventi si svolgeranno o meno. L’augurio personale è che possa essere luminoso non solo il mio 2021, ma quello di tutti coloro che hanno sofferto tanto, troppo”.
Il Palmares non è per sempre: come ti immagini, da grande, Manager o sportivo?
“La carriera di atleta non è per sempre. Da grande mi immagino sportivo, perché la passione è davvero forte, tale da spingermi a iscrivermi alla facoltà di Scienze Motorie all’università di Bari per essere tecnicamente e professionalmente preparato. Finita la carriera di atleta (spero di raggiungere traguardi importanti) prenderò sicuramente la strada sportiva, ad oggi non ancora tracciabile”.
Sei Testimonial ADMO dal 2019: questa esperienza cosa ti ha insegnato?
“Diventare testimonial ADMO nel 2019 è stato davvero importante ed essere promotore del fare bene a chi soffre, mi ha sempre reso fiero. Quando tutto tornerà normale, porterò la mia storia ai ragazzi nelle scuole, e grazie ad ADMO sensibilizzerò istituzioni, social, giornali e tv per aiutare chi ha bisogno, raccontando loro la bontà della gente a cui mi sono rapportato. Persone buone e che vogliono far del bene. La verità è che molti ancora non sanno che cosa significa davvero tipizzarsi: non è assolutamente invasivo sotto l’aspetto fisico. Avendo aderito alla campagna di sensibilizzazione ADMO in qualità di Testimonial, porterò sempre più gente a comprendere il vero significato dei gesti che i donatori compiono verso chi è in difficoltà. Quello che per noi può significare poco, per chi riceve significa tanto. Significa VITA”.
Davide Lorusso si allena ogni giorno con grande concentrazione, consapevole che anche la sua quotidianità appaia simile ad una gara. Questo fa di un giovane sportivo, un impareggiabile Campione!
Dott.ssa Marina Angelastro (Addetta Stampa ADMO Puglia)